“ciò che non uccide fortifica”

Abbiamo tutti sentito parlare di IgG ed IgM nei test sierologici che tanto hanno fatto discutere ultimamente, ma su cosa si basano?

È comunemente risaputo che generalmente dopo aver avuto una malattia è difficile che questa si ripresenti allo stesso identico modo e con la stessa gravità. Pensiamo alla varicella: malattia che praticamente tutti abbiamo avuto da piccoli e che nella stragrande maggioranza dei casi non si ripresenta più per tutto il corso della nostra vita. Ma a cosa è dovuto questo fenomeno? Quali sono i meccanismi che il nostro corpo mette in atto per guadagnare un certo tipo di difesa? E soprattutto, perché molte malattie si ripresentano periodicamente (pensiamo al raffreddore o all’influenza)?

La risposta anticorpale

Il nostro sistema immunitario è molto complesso, quando ci troviamo di fronte ad un patogeno vengono contemporaneamente messe in atto moltissime risposte che determinano la produzione di altrettante molecole da parte di moltissimi tipi di cellule: l’infiammazione, la febbre, il dolore, i sintomi sono tutte risposte messe in atto dall’organismo per difendersi o dal patogeno per proliferare.

Nello specifico ciò che ci consente di mantenere una sorta di barriera verso un patogeno già incontrato sono gli anticorpi. Gli anticorpi sono delle macromolecole prodotte da dei particolari tipi di linfociti B in risposta a determinati antigeni (per antigene intendiamo qualsiasi sostanza riconoscibile dal sistema immunitario come estranea). Esistono più classi di anticorpi: IgA, IgD, IgE, IgM, IgG ciascuno con le sue caratteristiche e funzioni.

Uno sguardo ad IgM ed IgG

La prima risposta che mettiamo in atto è quella basata su IgM. Questi anticorpi hanno alta valenza e bassa specificità, cioè possono riconoscere più classi di antigeni in modo poco specifico…cosa significa tutto questo? Significa che di fronte ad una nuova minaccia il nostro sistema immunitario ha la necessità di agire subito e con ciò che ha a disposizione! Le IgM servono proprio a questo, sono una prima linea di difesa per prendere il tempo necessario a produrre qualcosa di più specifico ed efficace: le IgG.

Le IgG sono una classe anticorpale dotata di bassa valenza ed alta specificità: possono riconoscere pochi antigeni ma in maniera molto specifica…il nostro organismo ha analizzato la minaccia ed ha prodotto un sistema di difesa ad hoc per contrastarla.

Questo meccanismo richiede del tempo; in un primo momento, dopo aver incontrato un patogeno, avrò elevate IgM, successivamente si innalzeranno anche le IgG. Le IgG si elevano spesso dopo che è terminata la fase sintomatica di una malattia (ma non sempre) e costituiscono una difesa per un eventuale re-incontro del patogeno, il nostro sistema immunitario ha imparato come contrastarlo e se questi ritornerà non darà più gli stessi effetti.

E quindi cosa fanno i test anticorpali?

Rilevano le IgM (RISPOSTA PRIMARIA) e le IgG (RISPOSTA SECONDARIA) e ci dicono se gli anticorpi sono presenti, in che quantità, dandoci anche un’idea di come l’organismo abbia risposto e soprattutto da quanto tempo.

Va aggiunto che non necessariamente una risposta IgM o IgG è risolutiva per eradicare una certa malattia!

Questo è dovuto al fatto che la risposta può essere inefficace, non sufficientemente presente o semplicemente che ad esempio il patogeno è riuscito in qualche modo ad eludere questo sistema di difesa oppure ha mutato, cosa che avviene regolarmente per l’influenza o per il raffreddore, e che causa il fatto che la risposta che abbiamo messo in atto non sia più compatibile col nuovo ceppo virale (questo è spesso il motivo per cui capita anche più volte all’anno, di beccarsi un raffreddore)