Spesso si sente parlare di un ipotetico confronto tra influenza (causata dal Rhinovirus) e COVID-19 (causata dal SARS-CoV2), frasi spesso utilizzate per sminuire la gravità della situazione attuale. Nulla di più sbagliato. Cercherò in questo articolo di fare un breve confronto tra due virus che sicuramente hanno delle affinità ma anche numerose differenze…
Per quanto concerne la sintomatologia:
–febbre: per l’influenza è a esordio rapido (il tempo di incubazione è infatti minore), che si presenta generalmente con una gravità simile nei bambini e negli anziani. Per il coronavirus invece la febbre ha esordio graduale ed ha gravità sicuramente maggiore nei soggetti deboli (anziani o comunque soggetti che presentano patologie pregresse)
–tosse: per l’influenza è secca o produttiva (“tosse grassa”) e raramente causa difficoltà respiratorie, per il coronavirus invece la tosse è per lo più secca e può causare difficoltà respiratorie.
–altri sintomi comuni sono: raffreddore, diarrea, cefalea (mal di testa), astenia (senso di debolezza), anosmia (parziale perdita del senso dell’olfatto) e ageusia (parziale perdita del senso del gusto).
–sepsi, shock, CID, embolia polmonare ed altri sintomi gravi associati al coronavirus si presentano solo in un numero molto ristretto di soggetti.
La letalità di entrambi i virus è più alta in soggetti anziani e con patologie pregresse o croniche. La letalità in un soggetto completamente sano è molto bassa: questi due virus si sommano ad un quadro clinico già grave, facendo precipitare la situazione. Questa non è una regola: fatti di cronaca attuali ci hanno dimostrato come a volte il virus faccia un macabro “strappo alla regola”, va però assolutamente evidenziato che questo avviene in un numero decisamente ristretto di casi.
E per quanto riguarda la trasmissione?
L’R0 medio del coronavirus continua a variare; per l’influenza invece è 1,3. Entrambi si trasmettono per via aerea tramite naso, bocca, occhi e in entrambi i casi anche i soggetti asintomatici possono trasmettere la malattia.
Varia invece il tempo di incubazione (cioè il tempo che intercorre tra contagio e manifestazione dei sintomi): per l’influenzavirus 2-4 giorni, per il nuovo coronavirus 1-14 giorni.
Esiste una cura?
Gli antibiotici, se necessario, sono utilizzati in entrambi i casi se è presente sovrainfezione batterica: se un paziente oltre al coronavirus ha un’infezione batterica che sta causando problemi, si somministrano antibiotici che neutralizzino questa minaccia. Per entrambi si usano antivirali, anche in questo caso solo se necessari, per contrastare direttamente il virus ma essendo il coronavirus ancora poco conosciuto, non è presente un trattamento specifico (vengono utilizzate anche l’ozonoterapia, la clorochina ecc…). La differenza sostanziale a livello di cura è che per il coronavirus il vaccino NON è ancora presente mentre per l’influenzavirus si, ogni anno ai soggetti considerati a rischio viene consigliato il vaccino antinfluenzale per scongiurare un possibile contagio.